Speravo che martedì scorso, 20 novembre, dal Consiglio dei ministri uscisse la nomina del Direttore dell’Aics, Agenzia Italiana per la cooperazione allo sviluppo. Ho letto le decisioni assunte è vi ho trovato quella del Capo del Corpo nazionale dei Vigili del fuoco. Eppure l’Agenzia è senza Direttore da ormai otto mesi e sta funzionando con uno solo dei due vice Direttori previsti, al quale va un particolare elogio data la supplenza forzata di ben due dirigenti generali, e va al personale dell’Aics. Vediamo di capire.
1. L’avviso pubblico per la selezione di idonee candidature è stato pubblicato in GU a fine marzo e la Commissione valutatrice ha terminato il proprio compito nella prima quindicina di luglio.
2. Da allora il processo è sembrato fermarsi, fino alla pubblicazione dell’esito della procedura selettiva il 7 settembre sul sito del Maeci, Ministero degli Affari esteri e della cooperazione internazionale, che indica 3 persone sui 56 candidati valutati.
3. Nel frattempo alcuni candidati esclusi hanno contestato l’esito della Commissione ed è stato presentato un ricorso al Tar.
4. Il Maeci ha chiesto il parere dell’Avvocatura Generale che l’ha consegnato un mese fa.
Sembrerebbero quindi esserci tutti gli elementi perché il Ministro degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale possa presentare al Presidente del Consiglio del ministri la propria proposta, come stabilito dalla legge 125/2014.
Non ho alcun dubbio che la Commissione valutatrice abbia agito con trasparenza, confronto aperto, piena autonomia decisionale. Sia i suoi componenti, ed in particolare i due esponenti del non profit e della società civile, sia i colloqui aperti al pubblico hanno rappresentato una garanzia. In ogni caso, l’Avvocatura avrà pur dato valutazioni in merito al pieno rispetto delle procedure formali nelle varie fasi del processo valutativo.
I continui rinvii ed il silenzio istituzionale sono divenuti quindi incomprensibili. I molti soggetti della cooperazione allo sviluppo hanno atteso con pazienza; e correttamente, dati il cambio di governo e la formalizzazione delle responsabilità agli Esteri avvenuta a fine agosto, la delicatezza della materia, la richiesta del parere dell’Avvocatura, la successiva valutazione interna. Ma ora è il tempo della decisione. La cooperazione internazionale allo sviluppo è materia che riguarda tutti. Un governo è chiamato a decidere. O a motivare la propria non decisione.