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NINO (Antonio Giuseppe) SERGI.

PERCHE’ QUESTO SITO PERSONALE

Ho aperto questo sito per raccogliere in modo sistematico le riflessioni, gli articoli e i documenti che periodicamente amo scrivere e quelli più significativi che ho prodotto negli anni recenti, andando a recuperare anche qualche scritto più vecchio. 

A seconda dei casi, essi esprimono posizioni personali, posizioni condivise e quindi pubblicate in modo collettivo, posizioni istituzionali delle organizzazioni di cui sono stato responsabile o di cui faccio parte. Alcuni sono firmati giustamente da altri per il loro ruolo: li ho ripresi perché hanno visto una mia rilevante partecipazione alla loro scrittura.

Ogni volta che ho potuto mi è venuto spontaneo cercare, con note e documenti, di essere motore di riflessione, iniziativa, presa di posizione collettiva, esprimendo realtà, valori, opzioni politiche e proposte del mondo del sociale, dei diritti umani, della cooperazione internazionale, dell’aiuto umanitario, dei movimenti migratori: quel mondo in cui ho speso la mia vita, identificandomi con esso. 

Un sito tutto sommato utile soprattutto a me, anche per verificare la coerenza tra il detto e il fatto.  I testi più recenti sono normalmente segnalati nella mia pagina Facebook.

Le pagine di questo blog possono essere liberamente riprese, possibilmente citandone la fonte

Ora qualche parola sul mio percorso.

 

NINO (Antonio Giuseppe) SERGI in breve

(Presidente emerito di INTERSOS,  Policy Advisor di LINK 2007)

Finiti gli studi di filosofia nella facoltà Aloisianum della Compagnia di Gesù, nel 1965 sono in Ciad a 23 anni per un biennio per seguire con i gesuiti le attività educative a Mongo e Abéché, dove ho anche imparato l’arabo delle regioni centro settentrionali e pubblicandone un manuale introduttivo.

Studio teologia nella facoltà dei gesuiti di Lyon-Fourvière in Francia  (1967-71) e approfondisco, anche con un lungo viaggio di sei mesi e 20mila chilometri nei paesi della fascia saheliana, le dinamiche della penetrazione dell’islam e del cristianesimo nelle aree animiste dall’Atlantico al confine sudanese. Rimango poi altri due anni in Ciad, a Mongo, dal 1971 al 1973, dove continuo a seguire le attività educative.

Nel 1974 inizio l’esperienza operaia alla Mapei di Milano e, tre anni dopo, il percorso sindacale nella CISL milanese, prima nel settore industriale chimico e poi con le prime realtà di lavoratori immigrati a Milano e in Lombardia. Con esse e con molte intelligenze e sensibilità sociali, giuridiche e sindacali milanesi cerchiamo di delineare percorsi di integrazione e suggerimenti normativi; promuovo nel 1978 la fondazione del CESIL, Centro solidarietà internazionale lavoratori, organizzando nell’aprile 1979 la prima conferenza unitaria di Cgil, Cisl, Uil sull’immigrazione.

Nel 1981 sono chiamato a Roma al dipartimento internazionale confederale della CISL per seguire le politiche migratorie e quelle della cooperazione internazionale. Negli anni ’80 rappresento la CISL nel comitato consultivo, nella sezione speciale finanziaria e nella commissione per le Ong presso il ministero degli Affari esteri, organi previsti dalla legge sulla cooperazione pubblica allo sviluppo vigente in quegli anni. In materia migratoria e di cooperazione allo sviluppo rappresento la Cisl negli organi sindacali europei e internazionali.

Nel 1983, con la segreteria confederale della Cisl di Pierre Carniti e Franco Marini fondo l’ISCOS, istituto sindacale per la cooperazione con i paesi in sviluppo che dirigo fino al 1992, stabilendo stretti partenariati con i sindacati di alcuni paesi africani e latinoamericani e con le loro organizzazioni continentali, per sostenere i processi democratici, il rafforzamento delle rappresentanze dei lavoratori, i programmi di formazione e di sviluppo. 

Le immagini di fame e morte provenienti dalla Somalia devastata dalla siccità e dalla guerra civile mi spingono a fondare nel 1992, con alcuni autorevoli rappresentanti del sociale solidaristico italiano, l’organizzazione umanitaria INTERSOS per dare risposte rapide alle gravi emergenze umanitarie. Ne sono stato segretario generale e poi presidente fino al 2015. Centinaia sono stati gli interventi umanitari in una trentina di paesi, molti dei quali seguiti con frequenti missioni anche a sostegno degli operatori/operatrici umanitari, come ampia è stata la produzione di analisi e valutazioni sui contesti di crisi e di proposte per un’efficace azione umanitaria, sempre in un dialogo costruttivo con le istituzioni. Negli anni ’90 partecipo allo sviluppo di VOICE, l’organizzazione europea delle Ong umanitarie e di emergenza.

Contribuisco nel 2007 a fondare la rete di Ong LINK 2007, composta da rilevanti e storiche Ong italiane, per favorire forme attive di interazione e collaborazione con i soggetti pubblici e privati della cooperazione allo sviluppo e con le istituzioni nazionali, europee ed internazionali; e per promuovere la coerenza delle politiche, la qualità e sostenibilità degli interventi di sviluppo e umanitari, la consapevolezza dell’interconnessione dei problemi mondiali, la costruzione di partenariati intersettoriali, le tematiche migratorie, il nesso migrazioni-sviluppo.

La presenza di minori afgani a Roma in situazioni di rischio mi spinge ad aprire a Roma nel 2011 il centro notturno A28 (in via Aniene 28) per la loro tutela e protezione. E’ stato l’avvio di un nuovo filone di attività di INTERSOS a favore degli immigrati e rifugiati più fragili ed emarginati, che si è poi ampliato anche in altre regioni italiane.

Partecipo nel decennio 2010-2020 alla definizione della riforma legislativa della cooperazione allo sviluppo, valorizzando il confronto con le istituzioni parlamentari e ministeriali per favorirne la stesura e l’approvazione (2014) e la sua piena attuazione.

Continuo a sviluppare il dialogo con le istituzioni, l’approfondimento e la comunicazione di temi relativi alla cooperazione allo sviluppo, l’aiuto umanitario, l’immigrazione, il dialogo politico.

Il 27 dicembre 2022 il Presidente della Repubblica mi ha conferito l’onorificenza di Commendatore Ordine al Merito della Repubblica Italiana. La considero un riconoscimento a tutto il mondo delle organizzazioni della società civile impegnate nella cooperazione allo sviluppo, nelle emergenze umanitarie e nella solidarietà.