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03 Gen 2023

COOPERAZIONE INTERNAZIONALE PER LO SVILUPPO APPUNTO SULL’ATTUAZIONE DELLA LEGGE 125/2014

Questo articolato appunto si riferisce in particolare al ruolo e all’operatività dei soggetti istituzionali della cooperazione dell’Italia per lo sviluppo che, “parte integrante e qualificante della politica estera”, “contribuisce alla promozione della pace e della giustizia e mira a promuovere relazioni solidali e paritarie tra i popoli fondate sui principi di interdipendenza e partenariato”, come recita l’articolo 1 della Legge.

A più di otto anni dall’introduzione della riforma legislativa della cooperazione internazionale per lo sviluppo (L. 125/2014) – che è di indubbio valore politico e innovativo e che ha recepito anni di proposte e dibattiti intervenuti nelle aule parlamentari anche su sollecitazione della società civile – è importante fare il punto sui risvolti della sua attuazione.

Rimane forte il messaggio che la cooperazione internazionale per uno sviluppo umano, equo e sostenibile riguarda tutti, lo Stato, la società nel suo complesso, le istituzioni pubbliche, i soggetti privati non profit e profit, in un mondo sempre più interconnesso e complesso, con gravi e comuni problemi di sostenibilità.

Nell’attuazione della riforma, alcune criticità sono emerse. Lo stesso considerevole impegno dei soggetti istituzionali e più complessivamente del sistema della cooperazione le ha messe in evidenza. Le difficoltà incontrate con la crisi pandemica le hanno a loro volta confermate. Occorre quindi identificarle e precisarle al fine di correggere limiti normativi, regolamentari, strutturali e gestionali per una più puntuale, valida ed efficace cooperazione internazionale, come tutti auspichiamo.

Forte dell’esperienza maturata negli anni, LINK 2007 – associazione di Ong di cooperazione internazionale e aiuto umanitario, che ha attivamente seguito le fasi della riforma legislativa e della sua attuazione – si rivolge alle istituzioni preposte al fine di rafforzare i successi finora ottenuti ed identificare criticità, ostacoli e vincoli per accelerarne il superamento.

Il presenta appunto, che aggiorna una prima elaborazione diffusa nel 2020, è il frutto di osservazioni dirette e percezioni sull’attuazione della legge 125/2014, e si propone di fornire un contributo all’analisi, per una fase nuova del sistema italiano della cooperazione internazionale, individuando punti di forza e limiti in relazione alla rilevanza e alle responsabilità di ciascun soggetto istituzionale e avanzando, com’è uso in LINK 2007, alcuni suggerimenti propositivi.

L’appunto intende anche proporre un percorso, contando che le riflessioni esposte possano essere arricchite con altri apporti e punti di vista, sia in seno al CNCS, Consiglio Nazionale per la Cooperazione allo Sviluppo, sia tra i soggetti istituzionali e non, che sono interessati al tema, per potere riuscire ad avere un quadro esauriente delle problematicità e delle relative proposte mirate a superarle. I punti che seguono, di carattere generale o raggruppati per soggetto istituzionale senza un particolare ordine di rilevanza, possono contenere imprecisioni e lacune. È inevitabile e ce ne scusiamo: ma anch’esse possono essere utili all’approfondimento.

L’appunto è qui allegato.

Nino Sergi

Nino (Antonio Giuseppe) SERGI. Presidente emerito di Intersos, che ha fondato nel 1992 e di cui è stato segretario generale e presidente. In precedenza, dal 1983 fondatore e direttore dell’Iscos-Cisl, istituto sindacale per la cooperazione allo sviluppo. Nel 1979 direttore del Cesil, centro solidarietà internazionale lavoratori, fondato con le comunità di immigrati a Milano. Operaio e sindacalista. Tra gli anni '60 e '70 formatore in Ciad. Studi di filosofia in Italia e di teologia in Francia.
Onorificenze: Commendatore, Ordine al merito della Repubblica Italiana (27 Dicembre 2022).
(Gli articoli di questo blog esprimono sia posizioni personali che collettive istituzionali i cui testi ho scritto o ho contribuito a scrivere. Possono essere liberamente ripresi)