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16 Ago 2017

APRIRE CENTRI DI TRANSITO SICURI E GARANTIRE PROTEZIONE IN LIBIA.

Le AGENZIE delle Nazioni Unite e le ORGANIZZAZIONI UMANITARIE devono agire SUBITO.     

Comunicato della rete di Ong LINK 2007.    

Il perdurante disinteresse sulla sorte di decine di migliaia di migranti in Libia, uomini, donne e bambini in condizioni di semi schiavitù, detenuti e vessati da bande criminali senza alcun rispetto della vita umana, spesso colluse se non confuse con le stesse forze che dovrebbero garantire ordine e protezione, non è più tollerabile e si richiede un’accelerazione nelle decisioni della comunità internazionale.

Comprensibili ragioni di sicurezza hanno impedito finora la creazione in Libia di centri protetti per accogliere i migranti e impedire che continuino sfruttamento, abusi, traffici criminali. Questa prudenza deve oggi essere superata. Più volte, nella sua storia, l’UNHCR, Alto Commissariato per i rifugiati, si è trovato in situazioni con gravi rischi per la sicurezza degli operatori umanitari ma è sempre riuscito a trovare il modo per esserci, per accogliere e proteggere decine, centinaia di migliaia di persone. In Libia è giunto il momento per superare ogni titubanza.

Si tratta di un impegno umanitario urgente, da realizzarsi subito. Non mancano l’esperienza e le capacità per poterlo fare. Si tratta di dare vita a centri aperti, rispettosi della libertà di movimento delle persone ma sicuri ed accoglienti per tutti coloro che necessitano di protezione, assistenza, orientamento e sostegno nell’individuazione di decisioni a conferma del proprio progetto migratorio o alternative ad esso.

In essi dovranno essere fornite assistenza sanitaria e protezione, con particolare attenzione ai minori, alle donne, ai traumatizzati dalle violenze subite, ricongiungendo i nuclei familiari, si dovrà aiutare i migranti nell’identificare i bisogni e le aspettative, offrire consulenza, orientamento, sostegno nell’individuazione e realizzazione delle possibili scelte: dalla permanenza in Libia di fronte a reali occasioni di lavoro, al ritorno dignitoso e assistito nei paesi di origine, alla verifica delle condizioni per la richiesta di protezione internazionale, nel rispetto di ogni altra autonoma libera scelta. L’importante è toglierli dalle mani dei loro aguzzini.

L’OIM, Organizzazione Internazionale per le migrazioni, l’UNICEF per la particolare attenzione dovuta al settore materno-infantile e ai minori non accompagnati, l’UNHCR per prendere in considerazione le richieste di protezione e asilo di coloro che non possono ritornare nei propri paesi, la CROCE ROSSA-MEZZALUNA ROSSA e le ONG umanitarie specializzate, possono essere le reali alternative ai trafficanti di esseri umani e agli ingressi irregolari, insieme all’adozione di norme che aprano agli ingressi regolari in Italia e in Europa.

16 Agosto 2017

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Nino Sergi

Nino (Antonio Giuseppe) SERGI. Presidente emerito di Intersos, che ha fondato nel 1992 e di cui è stato segretario generale e presidente. In precedenza, dal 1983 fondatore e direttore dell’Iscos-Cisl, istituto sindacale per la cooperazione allo sviluppo. Nel 1979 direttore del Cesil, centro solidarietà internazionale lavoratori, fondato con le comunità di immigrati a Milano. Operaio e sindacalista. Tra gli anni '60 e '70 formatore in Ciad. Studi di filosofia in Italia e di teologia in Francia.
Onorificenze: Commendatore, Ordine al merito della Repubblica Italiana (27 Dicembre 2022).
(Gli articoli di questo blog esprimono sia posizioni personali che collettive istituzionali i cui testi ho scritto o ho contribuito a scrivere. Possono essere liberamente ripresi)